Si chiude con 102 sì, 159 no e 19 astenuti la mozione di sfiducia al Ministro Danilo Toninelli (la n.84) presentata dal Partito Democratico al Senato. Una mozione che ha visto interventi sentiti, vissuto momenti di tensione e portato alla luce vecchi problemi. Una mozione contro l’operato del Ministro nella vicenda Alta Velocità Torino Lione.

Danilo Toninelli è l’emblema di questo governo, il personaggio forse più esposto dopo i tre premier.
Vuoi per il ruolo ricoperto (ministro delle infrastrutture e dei trasporti) vuoi per la serie di gaffe e contraddizioni che lo hanno visto protagonista in negativo in senso assoluto, Danilo Toninelli è il ministro che nell’ultimo sondaggio Ipsos è risultato essere il ministro del governo Conte che ha perso più consenso personale e fiducia di tutti gli altri ministri attuali.

sondaggi Ipsos Marzo 2019

Se a luglio, neonominato, contava un gradimento del 46% (la percentuale più alta di tutti i ministri) oggi è colui che perde più con un record del 18% di perdita di consenso.

No alla Tav, le gaffe sul tunnel del Brennero, il parco giochi da costruire sul Ponte Morandi, l’ecotassa sulle auto. Un mare di azioni che in meno di un anno lo hanno spinto ad un veloce declino politico, veloce più o meno come la sua ascesa.

Che il ministro non sia supportato neanche dai compagni di viaggio è abbastanza palese, oggi in aula a Palazzo Madama era circondato da soli membri grillini coi leghisti che si sono velocemente smarcati dal mettere il proprio mezzobusto nelle eventuali riprese video dei banchi del governo.

Voto sfiducia Senato 21.03.2019

Nonostante questo la Lega ha votato “no” alla mozione per mandarlo a casa. Ovviamente creare un’altra crisi di governo prima delle europee sarebbe stato un mezzo dramma. Così Toninelli è salvo.

protesta Forza Italia contro Toninelli

Ma modo di essere tristi in fin dei conti non c’è. Perchè se è vero che riteniamo anche noi inopportuna la sua figura a guida di un dicastero così importante, è altrettanto vero che ogni giorno che lui dichiara da quella posizione il Movimento 5 Stelle perde un pezzettino del suo elettorato. Elettoralmente ci verrebbe da dire “lunga vita a Toninelli“, peccato che a rimetterci però sia l’Italia.