Volevano fare la rivoluzione, sono finiti a litigare come a Uomini e Donne, ci vorrebbe la De Filippi a fare da paciere.

Quello tra Grillo e Conte è uno scontro narcisistico, di personalismi, non c’è nessuna contesa politica dietro. Prima della pandemia dicevo che quelli del M5s avevano ammainato la bandiera del cambiamento e stavano contando i soldi, adesso siamo oltre, siamo al reality show.

Conte, …, un nulla cosmico condito da frasi da Baci Perugina che ha affossato l’economia italiana ma è riuscito a farsi passare da statista facendo leva sulla parte più suggestionabile e fragile dell’elettorato.

lui (Conte ndr) e Di Maio sono degli opportunisti che farebbero di tutto per il potere e la carriera. Grillo quantomeno nella sua follia è uno che ha costruito qualcosa, è andato controcorrente, ha anche perso economicamente con la politica, questi invece sono dei burattini senza nessun ideale, solo la ricerca di consenso, è la politica che diventa reality.

Stanno provando a far fuori Grillo ma non è facile da domare. Conte e Casalino sono sicuramente più abili di lui, lo stanno logorando, hanno i parlamentari dalla loro parte, hanno garantito di derogare dal vincolo del secondo mandato. Questi parassiti che hanno vinto la lotteria Win for Life sanno che Conte pub garantirgli di continuare a fare politica mentre Grillo è imprevedibile.

I loro fan vivono in una bolla autorefenziale, sui social. Se gli p******o in testa e gli dicono che piove loro ci credono.

Vi assicuriamo che nulla c’entriamo noi con questo testo, virgolettato. Sapete, però, a chi appartiene? Qualche indizio:

Candidato, nel 2009, a sindaco di Bologna per il Movimento 5 Stelle. Candidato, nel 2009, a presidente della Regione Emilia-Romagna. Scrive Wikipedia, in contrasto con le scelte del Movimento 5 Stelle, il 19 aprile 2012 partecipa alla trasmissione televisiva di Michele Santoro Servizio pubblico. Successivamente, il 6 settembre, in un servizio di Piazzapulita viene trasmesso un fuori onda in cui Favia utilizza parole molto dure nei confronti del cofondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio. A causa di quanto detto, il 12 dicembre, assieme alla consigliera comunale di Bologna Federica Salsi, gli viene impedito da Beppe Grillo di utilizzare ulteriormente il logo del Movimento, cacciandolo, de facto, dal movimento.

Di chi stiamo parlando?

Giovanni Favia. Esponente grillino della prima ora, intervistato su Il Giornale da Paolo Bracalini.