Il Piano di Ripresa e Resilienza che è stato approvato dalla Commissione europea il 22 giugno, porta con se l’obbligatorietà, per l’Italia, di attuare le riforme più importante e strategiche. È la condicio sine qua non che l’Europa ci chiede per erogarci i 191 miliardi di euro tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto. Le rance di queste risorse verranno concesse solo a compimento di una road map stabilita e vidimata dalle istituzioni europee.
Tra queste riforme c’è quella del fisco. Interessante è lo schema che oggi ha proposto il Sole 24 Ore e che noi qui vi scriviamo, e che serve per capire dove la riforma andrà ad incidere e la posizione del giornale degli industriali, del quale dobbiamo tener conto con grande attenzione.
IRPEF
Ridefinizione dell’Irpef con l’obiettivo di un abbassamento dell’aliquota media effettiva con particolare riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito 28.000-55.000 euro e di una modifica della dinamica delle aliquote marginali effettive, eliminando le discontinuità più brusche. Attraverso una semplificazione sul combinato disposto di scaglioni, aliquote e detrazioni per tipologia di reddito.
REGIME FORFETTARIO
Rateizzazione del versamento delle imposte dirette da parte dei lavoratori autonomi: saldo e del Primo acconto in Segrate mensili di uguale importo da luglio a dicembre dello stesso anno; versamento del secondo acconto o in un’unica soluzione entro il 31 gennaio dell’anno seguente o in sei rate mensili di pari importo da gennaio a giugno dell’anno seguente.
RENDITE FINANZIARIE
La tassazione delle rendite finanziarie, attualmente sottoposte ad un’aliquota sostitutiva del 26%, andrebbe allineata alla prima aliquota progressiva Irpef, oggi al 23% punto gli altri due fronti su cui occorrerebbe intervenire sono la creazione di un’unica categoria “redditi finanziari” e l’unificazione del criterio e la modifica della tassazione della previdenza complementare.
REDDITO D’IMPRESA
Reintroduzione del regime opzionale Iri che comporta per le imprese individuali e le società di persone in contabilità ordinaria la possibilità di optare per l’applicazione di un’aliquota al 24% a condizione che l’utile prodotto sia reinvestito in azienda, ferma restando la possibilità di dedurre dal reddito d’impresa le somme prelevate dai soci per la distribuzione.
IRAP
nell’ottica di una semplificazione del sistema tributario è necessario il superamento dell’Irap. Contrario allo spirito di una riforma che ha come principale obiettivo lo stimolo alla crescita visto che l’imposta ha come base la remunerazione dei fattori produttivi punto con un riassorbimento del gettito nei tributi già esistenti.
IRES
Imposta sul reddito delle società da semplificare per avvicinare i criteri di redazione del bilancio ai fini fiscali a quelli del bilancio ai fini civilistici. Puntare su tre tipologie di incentivi: comportamenti in linea con la transizione ecologica, aggregazioni di realtà imprenditoriali minori, reinvestimento dell’utile per migliorare la produttività.
LOTTA ALL’EVASIONE
Misure per contrastare l’evasione la riforma dovrebbe chiudere il perimetro dell’obbligo di fatturazione elettronica, con l’estensione a tutti i soggetti attualmente esclusi, come ad esempio le oltre 1,5 milioni di forfettari punto così come andrebbero ridotte le deroghe all’obbligo di memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi giornalieri.
Il parlamento sta già lavorando alla riforma. Il 30 giugno è previsto l’incontro delle Commissione Bilancio e Finanze di Camera e Senato, per la stesura del testo definitivo.