Lo sgombero di otto ville nel quartiere Quadraro di Roma (zona Via Palmiro Togliatti) è stata sicuramente una buona notizia per Roma e per lo Stato italiano che torna ad occuparsi di abusivismo e malaffare. È stata un’azione ampliamene condivisibile per cui la gente romana, ma non solo, avrà avuto una sensazione di sollievo nel vederne le immagini. Quando lo Stato fa lo Stato è un bene per tutti.

Alcuni passaggi di Virginia Raggi però ci hanno lasciato un pochino perplessi, come questo:

L’amministrazione si è impegnata come mai è successo nella sua storia recente

Caro Sindaco Raggi, ci lasci informarla sulla storia recente. Nel 2008 fu il governo Berlusconi a decretare, ad esempio, lo stato di emergenza rom di Campania, Lombardia e Lazio, grazie al quale nel 2008 la giunta del comune di Roma, di cui era sindaco Gianni Alemanno, mise in piedi il “Piano Nomadi“, di concerto con l’allora Prefetto Pecoraro.

Da lì in avanti l’amministrazione di centrodestra calò lo Stato su tante realtà abusive e degradanti per la città, iniziando dallo sgombero del campo rom più grande d’Europa: il Casilino 900.

CASILINO 900
Lo sgombero effettivo iniziò il 19 Gennaio del 2010 e si concluse dopo circa un mese il 15 Febbraio. Quarant’anni di negligenza e di menefreghismo che portarono numerose famiglie macedoni, bosniache e kosovare ad accasarsi senza alcun criterio nel quartiere Sud Est di Roma.

Disse il sindaco Alemanno:

Stiamo riuscendo ad avviare un percorso condiviso che sembrava impossibile… Occorre cancellare le vergogne come i campi senza acqua, luce, pieni di rifiuti come era questo un anno e mezzo fa. Fornire loro un documento, il Dast, che riconosce identità e diritti. Lavorare con queste famiglie per trovare spazi di lavoro.

LA MARTORA
Il 15 dicembre del 2010 inizia lo sgombro del campo nomadi La Martora che vedeva la presenza di duecento nomadi di origine bosniaca. I cittadini della Zona Colli Aniene esultano.

Scrive così il quotidiano Roma Today:

Una grande emozione, la realizzazione di un sogno durato 35 anni, sguardi di cittadini commossi e un importante traguardo per l’amministrazione Alemanno

BAIARDO
Nel 2012 il 5 luglio alle prime luci dell’alba inizia lo sgombero del campo nomadi di Via del Baiardo nella zona di Tor di Quinto. Nel campo vivevano in ragioni di fortuna circa 300 persone.

Grazie Alemanno, bene lo sgombero. Un intervento radicale che fa seguito, per altro, ad altri sgomberi su micro-insediamenti abusivi. Un ulteriore segnale concreto rispetto agli impegni assunti dal Sindaco Alemanno al momento del suo insediamento

Questo scriveva il capogruppo Pdl dell’allora XX Municipio Andrea Simonelli.

TOR DE CENCI
Il 28 settembre del 2012 circa quattrocento persone vennero fatte sgombrare per “motivi igienico sanitari”. A comandare le operazioni, come nelle precedenti, il comandante della Polizia Municipale Antonio Di Maggio (che oggi ha condotto le operazioni contro i Casamonica)

Dichiarava il vice sindaco Sveva Belviso:

Dopo circa vent’anni è stato chiuso definitivamente il campo nomadi di Tor de Cenci. Lo sgombero di oggi si è reso immediatamente esecutivo dopo il pronunciamento del Tar del Lazio che ieri ha stabilito la validità e la correttezza dell’azione amministrativa di Roma Capitale che, già da luglio, chiedeva la chiusura immediata del campo nomadi per i gravi problemi igienico-sanitari e ambientali.

E POI?

Poi è arrivato il 2013 e la Corte Suprema di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato il 15 febbraio 2012 dal Governo Italiano, con il quale si richiedeva di cassare la sentenza del Consiglio di Stato che nel novembre 2011 aveva dichiarato l’illegittimità dell’ “emergenza nomadi” sul territorio italiano.

Ma ciò non toglie il grande impegno dell’amministrazione di centrodestra, targata Gianni Alemanno, contro l’abusivismo.
È bene anche oggi, giorno in cui l’amministrazione grillina compie un sano gesto di ordine pubblico, ricordare che sul tema sicurezza le amministrazioni di centrodestra hanno sempre avuto la barra dritta.