LA CRONISTORIA

30 maggio
– La FIGC definisce i criteri di integrazione dei campionati di Serie A, B e Lega Pro.

18 luglio
– A fronte della non iscrizione al campionato di Serie B di tre squadre (Bari, Cesena e Avellino), la Figc stabilisce il termine entro cui presentare le domande di ripescaggio, ovvero le ore 13:00 del 27 luglio.

1 agosto
– La Corte Federale di appello ha confermato, in secondo grado, la decisione del tribunale Federale che riammetteva il Novara (e di conseguenza il Catania) a concorrere ai ripescaggi.

13 agosto
– La Figc, con un comunicato ufficiale (il n.47) modifica l’articolo n.50 delle NOIF, inserendo il comma n.3 che recita “qualora vi siano concreti rischi che non siano concreti rischi che non sia garantito il regolare e/o tempestivo avvio del campionato, il consiglio Federale, con delibera assunta con la maggioranza dei tre quarti dei componenti aventi il diritto al voto, sentita la Lega interessata, può modificare il numero di squadre partecipanti ai campionati in corso con effetto immediato, anche prevedendo un numero inferiore o superiore rispetto a quello previsto dall’art.49 delle NOIF
– Il commissario della Figc blocca i ripescaggi e fissa a 19 il numero di squadre di Serie B

11 settembre
– Il collegio di Garanzia (presieduto da Franco Frattini) rigetta i ricorsi dei Club non ripescati e conferma la Serie B a 19 squadre

15 settembre
– Il Tar del Lazio accoglie il ricorso della Pro Vercelli e Ternana. La Lega Pro tramite il presidente Gianluca Gravina, è costretta ad annunciare lo stop di tutte le gare delle squadre aventi diritto di ripescaggio.

19 settembre
– Il Tar del Lazio sospende il proprio decreto.
– Il collegio di garanzia riconosce la legittimazione processuale della Virtus Entella.

24 settembre
– Il consiglio dei ministri approva all’unanimità il Decreto Sicurezza, che all’articolo 41 introduce due importanti novità per il calcio. La prima è che potranno accedere alla ripartizione della quota dei diritti audiovisivi solo le società di A e B che avranno sottoposto i propri bilanci ad una società di revisione soggetta alla vigilanza della Consob. La seconda invece prevede una procedura abbreviata per portare direttamente al Tar del Lazio i tanti ricorsi pendenti sul ripescaggio in Serie B.

27 settembre
– Il Tar del Lazio respinge le domande cautelari della Pro Vercelli che chiedeva l’annullamento della decisione del Collegio di Garanzia sull’inammissibilità del ricorso verso La Serie B a 19 squadre.

società coinvolte:
BARI: società fallita (arrivata settima in campionato di B
AVELLINO: società fallita (arrivata quindicesima in campionato di B)
CESENA: società fallita (arrivata tredicesima in campionato di B)
TERNANA: retrocessa in Serie C nel campionato scorso
CATANIA: attualmente iscritta al campionato di Serie C
PRO VERCELLI: retrocessa in Serie C nel campionato scorso
SIENA: attualmente iscritta al campionato di Serie C
VIRTUS ENTELLA: retrocessa in Serie C nel campionato scorso

Gradi di giudizio sportivo:
1° grado: Tribunale Federale
2° grado: Tribunale Federale d’appello
3° grado: Collegio garanzia del CONI

C’è da sapere:
NOIF: Norme organizzative interne la federazione
Decreto sicurezza: il decreto in corso di approvazione voluto fortemente dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Questa cronistoria non racconta solo il calcio. Racconta l’Italia. Mesi e mesi di discussioni e dibattiti per prendere una decisione che nessuno vuol prendere. Partite sospese, squadre ferme a fare amichevoli con l’11 della parrocchia. Dirigenti che corrono a destra e manca per raccomandare una soluzione. Che ancora non c’è. Tanti Ponzio Pilato in giro. Tanti interessi in gioco. Perchè intanto la Serie B ha distribuito gli introiti per 19 squadre che dovrebbero, in caso di ribaltamento, ridare un pezzettino della caramella.
In tutto questo, come se non bastasse c’è anche una società di Serie C che coi ripescaggi c’entra poco ma sta caratterizzando il girone C della Lega Pro: la Viterbese, che non gioca dallo scorso giugno perchè gli era stato promesso il girone B, ma che con i mancati ripescaggi è finita nel girone C, quello di ferro, quello del Sud Italia con trasferte lunghe e onerose.

Il decreto Salvini, in queste ore dal Presidente della Repubblica Mattarella, potrebbe salvare in zona Cesarini il calcio e la faccia della sportività. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti ha detto a chiare lettere:

“Ci rendiamo conto che si tratta di una norma forte, ma fa riferimento agli aspetti patrimoniali e alle procedure di iscrizione ai campionati. Nulla che riguardi, ad esempio, procedimenti su squalifiche di atleti. Le iscrizioni e i ripescaggi incidono pesantemente sull’aspetto economico dei club che sono società di capitali. Per questo abbiamo deciso di trasferire la competenza al Tar del Lazio, con una procedura accelerata che scavalca i tre gradi di giudizio della giustizia sportiva rispetto all’ammissione ai campionati. I casi pendenti? Invece di passare per primo grado, appello e collegio di garanzia del Coni, si va direttamente al Tar con rito abbreviato. Piaccia o no, è l’unico modo per assicurare una decisione in tempi certi come si conviene a un Paese civile”.

Chi si batte per una giustizia giusta e tempi rapidi è il senatore Francesco Battistoni che, dopo aver presentato una interrogazione parlamentare insieme al senatore Massimo Mallegni, ha dichiarato:

“Personalmente, lo ritengo un buon segnale per il Calcio Italiano, per far si che torni protagonista nello scenario internazionale, non solo per il talento di giocatori e allenatori, ma soprattutto per la trasparenza che si addice ad uno Stato civile”

Civiltà è quello che la politica chiede allo sport. Dignità aggiungiamo noi. Perché in questi mesi su questo tema molti l’hanno persa.

L’Italia del pallone, la fotografia dell’Italia reale.