È un vecchio trucco delle leggi di Bilancio. Si prendono le risorse di una misura che già esiste, si aggiunge qualche milione di euro, si dà un nuovo nome alla vecchia norma e il gioco è fatto.

Apre così il Giornale di oggi, con un deprimente pezzo di Antonio Signorini, sulla balla del sostegno alle famiglie con il bonus per gli asili nido. Una sorta di mancia agli italiani che porta con sé un retrogusto leggermente amarognolo. Le famiglie non hanno di certo bisogno di mance ma di riforme strutturali che incidano nella vita di tutti i giorni e di sostegni economici tangibili che vadano ad accrescere quei servizi che, alle porte del 2020, si ritengono indispensabili. Uno di questi è l’accompagnamento didattico dei bambini da zero a tre anni: l’asilo nido, su questo siamo tutti d’accordo.
Con gli asili nido da un lato si permette (soprattutto alle mamme, ma diciamo anche ai papà) di poter tornare al lavoro, dall’altro si inizia a costruire il percorso formativo dei bambini. I benefici del nido non stiamo ad elencarli, la scienza sostiene che andare all’asilo nido sin da piccoli comporta evidenti vantaggi sia per lo sviluppo sociale ed emotivo che per il sistema immunitario.

Il problema semmai sono le prese in giro ed i contentini che qualcheduno proverà a vendere come svolte epocali, in questo caso per le famiglie italiane. Il Ministro Gualtieri sta andando proprio in questa direzione, parlando di una misura che consentirà

la sostanziale gratuità degli asili nido per la grande maggioranza delle famiglie italiane … con benefici … dal punto di vista del sostegno all’occupazione femminile. Si parlava della misura da settembre ma scatterà già dal primo gennaio

Il messaggio del governo è chiaro: per la prima volta gli asili nido saranno gratis (quasi) per tutti. Sarà vero? Ebbene no, è una bella balla. Ma partiamo da dove eravamo partiti per capire il bluff: la misura non è un’invenzione di questo governo, ma porta la firma di Paolo Gentiloni, che negli anni in cui era presidente del consiglio istituì un bonus per le famiglie che utilizzavano il nido per 12 mesi l’anno.
La cifra stanziata per il 2020 da Gentiloni era di 330 milioni di euro. Il governo Conte ha, pensate bene…, stanziato 190 milioni di euro in più per il prossimo anno, portando la cifra a 520 milioni di euro intestandosi l’intero provvedimento bonus. Pinocchio…

Veramente si può ritenere epocale per lo Stato italiano, un aumento di bonus della modica cifra di 190 milioni di euro? Macché, sono soltanto briciole.

Di questo provvedimento non è contento nessuno, neanche Gigi De Palo, presidente del Forum Famiglie

Si parla di gratuità del posto nido: ma per chi, se tra qualche anno non ci saranno più bambini? Non comprendiamo il motivo per cui il ministro Gualtieri si esalti mostrando i 2,8 miliardi di euro in tre anni per le famiglie. Cifre che, in concreto, non avranno peso né consistenza nella vita quotidiana delle famiglie. Certamente non sono le risorse adeguate a realizzare l’assegno unico per figlio così com’è stato varato da Paesi che ci sono avanti in tutto in Europa, come Germania, Francia, Svezia. Come fa a vantarsene? Sa molto di presa in giro

Peraltro chi pagherà questo bonus sarà l’Inps tramite classificazioni ISEE. Inps che, qualora la richiesta superi la disponibilità, non erogherà il bonus agli ultimi richiedenti. Di fatto: mandi il figlio al nido perché pensi di avere un aiuto dallo Stato, poi magari c’è così tanta richiesta che quel contributo non ti arriva perchè hai presentato la domanda (ad esempio) 10 giorno dopo la tua vicina di casa.

E queste sarebbero stime ottimistiche che lascerebbero presagire che a monte ci siano tanti bambini ma anche tante scuole. In realtà i nidi pubblici sono molto pochi in Italia rispetto ai bambini presenti (e solo il 50% sono pubblici). I dati prodotti da Open Polis sulle annualità 2013 – 2016 ci danno evidenza che per 100 bambini 0-2 anni residenti in Italia ci sono soltanto 24 posti (2016).

Di fatto questo di Gualtieri è un grande bluff, che prova a mascherare una serie di bischerate in legge di bilancio (plastic tax, sugar tax, tassa sulle auto aziendali) ma senza successo.

Abbiamo figli e non abbiamo l’anello al naso. Se il governo volesse veramente investire nelle famiglie, dovrebbe metterci i soldi (tanti) e iniziare a progettare bene il futuro della scuola, iniziando con un percorso di riqualificazione strutturale degli edifici (oggi messi davvero male) e finendo con una riforma seria ed organica dei percorsi formativi.

dati “cittadinanza attiva”