Raccontiamo una storia vera: una piccola azienda Svizzera ha ricevuto direttamente sul suo conto corrente bancario una cifra pari al 10% del suo fatturato lordo dell’anno precedente. Lo Stato, ha erogato, a tasso zero, un prestito da restituire in 5 anni. Se gli anni dovessero aumentare, nessun problema: si studieranno nei prossimi mesi misure o per un tasso sempre a zero oppure molto agevolato. Dunque, in Svizzera, una volta compilato il modulo di autocertificazione, entro tre o quattro giorni, il conto corrente di una piccola e media impresa che avrà fatto richiesta, vedrà una voce in entrata con scritto Covid-19.

È una storia vera raccontata da un’imprenditrice italiana in Svizzera a Quarta Repubblica in TV.

Il paragone con l’Italia è presto fatto. Intanto da noi, l’autorizzazione agli aiuti di Stato da parte della Commissione Europea, è arrivata soltanto stanotte (fino a ieri era in ferie. Non ridete, è proprio così …)

Considerando il decreto n.23 di Conte, firmato l’8 aprile del 2020, la Commissione Europea soltanto stanotte ha espresso parere positivo, cinque giorni di ritardo.

L’ok della Commissione è arrivato a poche ore di distanza dalle stime del Fondo Monetario Internazionale: l’Italia nel 2020 perderà il 9,1% di prodotto interno lordo mentre nel 2021 avrà un rimbalzo del 4,8%. Una debacle totale.

In questo contesto il governo italiano ha deciso di produrre debito. Per noi questa rimane una cosa incomprensibile; ci chiediamo, sin dall’inizio del dibattito sul decreto liquidità, perché lo Stato faccia indebitare i cittadini per pagare le tasse allo Stato stesso, e non si indebiti lui direttamente rispetto alle tasse non pagate. Non si tratterebbe certo di uno stato assistenzialista, ma di uno Stato “temporaneamente” solidale con le famiglie e le imprese italiane.

Invece niente, per ora il governo ha deciso che ad indebitarsi devono essere i poveri cittadini italiani.

E lo devono fare tra mille peripezie burocratiche e una lentezza asfissiante della politica. Al netto delle ferie della commissione europea pare che per richiedere un prestito fino a €25.000, si debba ancora attendere il 20 aprile, quando verrà dato il via libera alla presentazione delle domande presso le filiali bancarie.

Leaflet – Garanzia Italia

Mentre per gli importi superiori a €25.000 e fino a €800.000, i tempi si allungano: prima decade di maggio, secondo stime attendibili.

Il modulo per le imprese è già disponibile da oggi, insieme ai criteri di richiesta. Questa è l’unico fattore positivo della vicenda.

autodichiarazione per richiedere il prestito alla banca

La cosa sorprendente è che a richiedere finanziamenti siano obbligatoriamente le aziende in salute e non quelle in bisogno. Leggete bene qui sotto ??

SACE SIMEST SPA – requisiti

L’Italia, appunto.

Tra oggi è il 20 di aprile il governo dovrà sistemare due questioni: la Sace, che dovrà emanare un regolamento e una convenzione con Abi per definire i tempi e le modalità di erogazione del credito. La conferma delle garanzie del Fondo Centrale di Garanzia, che dovrebbero arrivare, secondo indiscrezioni, venerdì prossimo.

Insomma, mentre la Svizzera ?? sta bonificando da settimane, in Italia ??, dove la crisi sta assumendo proporzioni gigantesche, siamo ancora alle carte.

E solo per consentire alle imprese di indebitarsi.

E senza che il governo abbia chiesto  una  uniformità di regole per la ripresa del settore produttivo all’Europa, con il grande rischio di avere una di partenza economica  svantaggiatarispetto ad altre nazioni.

E, soprattutto, senza aver elaborato un piano di rilancio per il settore produttivo ed economico del Paese.

Caro Conte, che tu abbia ragione del Mes rispetto alle fake news poco ci importa, la partita, quella vera, si gioca su altro…