29 giugno 2019, Di Maio:
Atlantia è una azienda decotta che farebbe perdere valore ad Alitalia. Faranno precipitare gli aerei
15 giugno 2019, di Maio:
Alitalia è la nostra compagnia di bandiera, sono i nostri aerei, sono i nostri lavoratori. Io non canto mai vittoria prima di vedere le carte e un serio piano industriale, perché non faccio campagna elettorale sulla pelle delle famiglie e delle persone. Ma oggi possiamo dire di aver posto le basi per il rilancio di Alitalia!
Ebbene sì, dopo meno di 30 giorni Atlantia è passata da essere la società decotta che avrebbe fatto cadere gli aerei della compagnia di bandiera ad essere di colpo l’unica società in grado di garantire il rilancio di Alitalia. Lo stile è sempre quello, prendere in giro gli elettori facendoli abboccare all’amo della lotta contro i poteri forti, salvo poi fare retromarcia, scegliere strade apposte a quelle sbandierate sulle piazze e dire, puntualmente, è colpa degli altri.
È stato così in queste ore per Alitalia con Atlantia, ovvero il gruppo della famiglia Benetton a cui il Movimento aveva addossato tutte le colpe per il crollo del Ponte Morandi di Genova. È stato così per la Tav, con Di Maio che all’assemblea M5S di Torino pochi giorni fa ha detto “Resto No tav, ma fermarla costa il triplo delle energie“. Wow! Peccato che prima di questa presa di posizione (e di coscienza) tutto l’arco costituzionale è stato bersagliato da tutto il movimento di Casaleggio & co. È stato così con l’Ilva, dove in una campagna elettorale massacrante (quella delle politiche del 2018) il M5s ha attaccato l’ex ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda per il suo piano “scellerato”. Salvo poi, anche in questo caso, arrivare a simili conclusioni. Calenda (su twitter) qualche mese fa scriveva a Di Maio:
Pensa che gli ho fatto i complimenti anche se ha ottenuto 800 posti in meno! Numeri sono numeri. 11.500 vs 10.700. 2.000 esodi contro 2.500. Ma Di Maio non ha colpe o meriti su questo. La responsabilità (merito o colpa) è dei sindacati. Di Maio ha il merito di aver cambiato idea
È il metodo dei 5 Stelle: non si guarda in faccia a nessuno, e non importa cosa pensano poi gli elettori. L’importante è far finta di stare sempre in campagna elettorale, tanto le decisioni non contano, o sono quantomeno giustificabili dando la colpa a chi c’era prima. Come la Raggi, sindaco di Roma, che a distanza di più di tre anni dalla sua elezioni ancora ci racconta la storia che è colpa di Alemanno. Nonostante la città faccia pietà e compassione e finisca nei tg di tutto il mondo per la questione rifiuti e quella delle buche (oltre che per i tanti furti a cielo aperto).
Elettori, ma vi fidate ancora di questi?
(foto copertina presa da: Il Vetero)