Vedi ora che torna Dibba…“. Più di una minaccia sembra la battuta di un tifoso allo stadio quando la sua squadra sta perdendo e vede il bomber a bordo campo fare riscaldamento e togliersi la tuta.

Calcio e Movimento 5 Stelle. Quante analogie. Gli slogan, il tifo, la gerarchia interna, la (poca) democraticità. Il mondo del pallone e quello dei grillini vanta tante similitudini.
Il ritorno di Di Battista come “bomber” è ciò che sta metaforicamente accadendo: lontano dai campi per scelta tecnica, ora reintegrato in rosa e attesissimo il suo debutto. Debutto che è avvenuto ed ha già spostato gli equilibri almeno della squadra (non ancora della partita).

Prendiamo ad esempio il viaggio in auto verso Strasburgo. Chilometri di strada per parcheggiare la macchina e annunciare un’alleanza europea con forze politiche affini. Dibba ha avuto un certo peso specifico ed ha bilanciato la forza (molto scarsa) di un Di Maio con poca spinta internazionale. Simpatico il video satirico di Photoshop Lovers:

DIBBA FATAL ERROR

CAPOLAVORO DI Vincenzo Messina DAL GRUPPO UFFICIALE

Pubblicato da Photoshop Lovers su Martedì 15 gennaio 2019

Prendiamo ad esempio la cena chiacchierata di ieri sera di Fino a Prova contraria, l’associazione che si occupa di giustizia, in cui nella stessa sala c’erano sia l’ex Ministro Elena Boschi che il ministro Matteo Salvini. Il Dibba non l’ha certo mandata a dire all’amico della Lega, anzi l’ha punzecchiato senza mezzi termini:

Salvini queste sono serate da Malagò, torna in te. Ma che ci vai a fare a una cena da ancien regime insieme alla Boschi, ai Letta, ai Lotti e ai Carrai?

Con Di Battista in campo la formazione del Movimento tende ad essere più equilibrata e più completa: Luigi Di Maio sarà libero di porsi come figura istituzionale, senza dover fare anche il capo partito, ruolo che invece tocca proprio a Dibba, tornato dalle Americhe per ottemperare a questa necessità. Ora i compitini sono chiari: quest’ultimo attacca Salvini e tenta di riprendersi la scena (e soprattutto gli elettori) a suon di slogan; l’altro ricuce, tiene insieme la coalizione, e si pone come il risolutore dei problemi dell’Italia.

D’altronde il problema del partito di Casaleggio è molto evidente: i sondaggi vedono il M5S in costante calo, l’elettorato storico si palesa in rete sempre più stanco del rapporto con la Lega, il Partito Democratico in odore di cambiamento che potrebbe provocare una fessura ed un travaso di vecchi elettori di sinistra, la Lega che comunque si pone come forza dominante di Governo. Di Battista potrebbe portare un contributo argine a questo punto della partita. Estrema ratio per recuperare qualcosina in vista delle europee.

Tutto lascia presagire ad uno sviluppo interessante per un centrodestra unito e vincente. Lo spostamento dell’asse verso sinistra pone la Lega di fronte ad un bivio imminente: Forza Italia o Fico? Di fatto il capitano leghista dovrà scegliere. Magari non alle europee dove le alleanze non si fanno, ma molto presto una strada la si dovrà prendere.
Noi siamo ancora sostenitori di un centrodestra unito, che si presenta alle elezioni e vince. E soprattutto governa.