“Le correnti sono il male della politica“, è una vecchia frase che Silvio Berlusconi ripeteva di continuo ai suoi. Beh da lui, che la politica delle correnti l’ha uccisa con tutta la balena bianca, era lecito aspettarselo. Da lui che ha sciolto il Pdl perchè politicamente troppo complesso da tenere insieme questa frase era quasi una formalità.
“Nel Movimento 5 Stelle non esistono correnti. Abbiamo bisogno di idee condivise, non di opinioni divisive”, questo invece è Beppe Grillo, che ancora non ha ucciso niente ma sta provando a farlo.
Il problema “correnti politiche” in effetti non è mai morto, magari è andato in coma in alcuni momenti d’inizio secolo, ma di fatto coloro che hanno bandito le correnti dal proprio movimento politico alla fine ci hanno sempre sbattuto. Ed è così che anche tra i cinque stelle, forse più che in altre formazioni politiche, ci sono due aree ben distinte che stanno solcando un margine molto netto. Checché ne dica Grillo e checché ne dicano i suoi elettori, che per anni hanno puntato il dito contro la vecchia partitocrazia: le correnti oggi caratterizzano questa prima fase di Governo grillino. Mentre la Lega procede spedita e in Forza Italia c’è una leale presa di coscienza che ha portato tutti a condividere Tajani, nel M5S la questione è molto più complicata, con Grillo che da un lato scrive contro la formazione di queste “anime” mentre dall’altro le usa, ci gioca come pezzi di un teatro di marionette per far vedere ai vari colonnelli che il burattinaio è ancora lui.
Il solito Beppe, nulla lasciato al caso, nulla di intentato. E’ chiaro l’obiettivo: con le sue parole sull’unità cattura e fidelizza i giovani utenti della rete, ed allo stesso tempo differenzia l’offerta politica ad amplio spettro. Fa tenerezza quasi il fatto che molti non comprendano queste cose. Che non si abbia la facoltà di decifrare il perchè il Movimento abbia scelto un comunista alla guida della Camera ed uno che ha sempre strizzato l’occhiolino a destra alla guida della parte di governo giallo.
Sta di fatto che oggi i passionari del 5 Stelle si trovano in grande difficoltà sui temi dell’agenda setting. Prendiamo l’immigrazione ad esempio. Devono trovarsi a condividere un post del Ministro Toninelli che insegue la lepre Salvini sui porti chiusi, oppure il un post del Presidente dei deputati Fico, che suggerisce accoglienza e comprensione degli amici africani? Prendiamo i meet-up e la piattaforma Rousseau. Strumenti per far credere che tutti valgono uno; salvo poi casi, come a Genova, che l’uno vale zero perchè chi amministra la piattaforma vale +1 rispetto alla somma di tutti gli altri.
Un bel caos, voluto appunto. Con Fico e la sinistra post moderna. E con Di Maio e la deriva di destra. Quale corrente politica scegliete? “Dobbiamo essere uniti e compatti. Un corpo solo, un’anima sola”. Ecco Grillo, e la solita, diciamo anche passionaria, vecchia politica.