È notizia di poche ore fa che la Procura di Roma ha disposto l’archiviazione della querela fatta da Fedez e Chiara Ferragni contro Daniela Martani, la pasionaria Alitalia ed ex concorrente del Grande Fratello 9, che li aveva insultati sui social network.
Ricordate la scena dello spreco di cibo in un supermercato per il compleanno a sorpresa di Fedez criticato in ogni angolo del web? La Martani scriveva così al riguardo:

io ve lo dico da anni che sono due idioti palloni gonfiati irrispettosi della vita delle persone e degli animali. Per far parlare di loro non sanno più cosa inventarsi. Fare una festa a casa era troppo normale altrimenti chi glieli metteva i like

La coppia più seguita del web avrebbe denunciato per diffamazione la Martani, ma dopo un’attenta istruttoria la procura di Roma ha archiviato tutto con questa motivazione:

sui social accade che un numero illimitato di persone, appartenenti a tutte le classi sociali e livelli culturali, avverta la necessità immediata di sfogare la propria rabbia e frustrazione, scrivendo fuori da qualsiasi controllo qualunque cosa, anche con termini scurrili e denigratori che in astratto possono integrare il reato di diffamazione, ma che in concreto sono privi di offensività

La sentenza che abbiamo letto ci pone di fronte a due indissolubili verità:

  1. I social network sono un luogo privo di credibilità, un mare in pieno di pesci (utenti) e di pescatori (le aziende e le organizzazioni). Dove l’intelligenza stenta a decollare ed a vincere sono solo coloro che, salvo rari casi, investono e speculano. È il luogo della finzione, delle non verità (e non della bugia, sia inteso). L’appiattimento verso il basso, quasi rasoterra.
  2. Da oggi si può offendere tutti: politici, aziende, personaggi dello spettacolo ma soprattutto gli influencer (i banner pubblicitari umani). Basta essere un po’ frustrati.

E questo è assurdo. A dir poco assurdo.

Chiariamo subito che non siamo noi, su questo blog, i principali fans del duo Ferragni Fedez, ma qui la partita è molto più importante. Quì in ballo c’è un mondo, quello della rete, che rischia di (s)cadere ancora più in basso di quanto già lo sia. Perchè giustificare la bestia significa renderla ancora più affamata.
La sentenza è un grave atto di ingiustizia e testimonia la piega che la società sta prendendo: un modo di vivere non più basato sul rispetto e la libertà individuale; sembra quasi che lo Stato si sia girato di spalle di fronte a coloro che, liberamente e senza ledere lo spazio di altri, vengono presi di mira e bullizzati da chi si nasconde dietro un profilo Facebook, che, dando sfogo alle proprie frustrazioni, cerca di mettere gli altri alla berlina in maniera del tutto gratuita.

Se il video della coppia Fedez Ferragni relativo alla festa al supermercato è altamente opinabile, è altrettanto vero che non si può dare il via libera all’offesa libera. Tanto meno se scaturita da un sentimento poco nobile tale è la rabbia.

Su questo, presto, il Parlamento dovrà fare un’attenta riflessione perchè la sentenza ha aperto una strana fessura nel mondo della rete.