Roma. Luglio 2019. Fotografia di una città che soffre, che male odora, che puzza.

la situazione rifiuti a roma (2019)

Da mesi ormai la gestione del servizio dei rifiuti nella capitale è in profonda crisi. Buste in strada, cassonetti stracolmi, scarso igiene nei punti di raccolta. Roma è una vera e propria discarica a cielo aperto. E non lo dice la minoranza, gli ex sindaci, i partiti storici della città o qualche comico sulla Tv. Lo dicono i numeri, le foto, le dichiarazioni degli amministratori attuali, i commercianti, le associazioni di categoria, la Asl e molti medici.

cassonetti roma 2019

Al VI Municipio, meno di una settimana fa, sotto i sacchi di immondizia lasciati per strada, è stata trovata una distesa di vermi. Sì, veri e propri vermi gialli ad occupare tutta l’area attorno al punto di raccolta in piazza dei Condottieri. Scrive la Asl di Roma 1:

I bigattini in sé non sono pericolosi per la salute: certo, se le cose restano così la situazione potrebbe cambiare e diventare più pericolosa. In tutte queste zone sarebbe però necessario non solo rimuovere i rifiuti ma provvedere a una sanificazione e a una bonifica dei cassonetti e dell’asfalto almeno di prossimità

Pochi giorni dopo è il presidente dell’Ordine di Roma, Antonio Magi, nella missiva indirizzata al Comune grillino, alla Regione di Nicola Zingaretti e ai ministeri dell’Ambiente e della Salute ad usare parole molto forti:

È arrivato il momento di risolvere i problemi di gestione del ciclo dei rifiuti altrimenti c’è il rischio di passare dall’emergenza igienica a quella sanitaria

La situazione fa paura e servono anche alcune (non banali) raccomandazioni: non avvicinarsi alle aree interessate dalle montagne di rifiuti con le ciabatte o conferire rifiuti senza guanti, evitare il contatto con ogni forma di vita che le popola. Il rischio di contrarre delle malattie infettive sembra alto.

Il problema sanitario da un lato, quello del decoro urbano dall’altro. Una città così zozza non la si vedeva dai tempi di Napoli invasa anch’essa dai rifiuti.

Ma quale è la causa di tutto questo degrado? C’è una possibile soluzione?
Andiamo per gradi. Intanto all’origine del problema c’è la chiusura per manutenzione di Malagrotta, impianto Tmb che gestisce l’indifferenziato di Roma. Chiusura annunciata da circa tre mesi, alla quale l’amministrazione non è riuscita a porre rimedio, neanche parziale. L’impianto di Malagrotta, di proprietà di Cerroni (in realtà di Colari, ma società galassia dello stesso gruppo) era già oberato di lavoro a causa dell’incendio del Tmb di Rocca Cencia. Un disastro a catena, ma che già si sapeva.

La soluzione pare non esistere a questo punto della vicenda, e se esistesse non sarebbe di certo di rapida risoluzione del problema. I rifiuti a Roma non andranno via con cotanta facilità. E la stagione estiva (con le alte temperature in corso) non aiuta. Come non aiuta la convinzione assoluta per cui la crisi sia studiata a tavolino contro il Movimento 5 Stelle. A tal proposito il sindaco Raggi appena in questi minuti parla di una “crisi a tavolino”:

Gli impianti regionali di smaltimento dei rifiuti devono essere obbligati a ricevere la spazzatura di Roma fino al massimo della loro capienza. Questo può farlo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti con una apposita ordinanza

Alla luce di quanto scritto fino ad ora oggi ci vengono in mente due considerazioni:
Uno. Un bell’inceneritore non lo vuole nessuno. Meglio i rifiuti lasciati per strada coi bigattini. Questo sembra il pensiero dominante dei romani.
Due. Pensate per un attimo se invece di Virginia Raggi ci fosse stato Gianni Alemanno. Pensate quante scene i grillini. Che oggi invece tacciono. Sono muti di fronte a tanta inadeguatezza della loro classe dirigente.

Protesta a roma Nord (2019)

Trecento tonnellate di rifiuti in strada al giorno. Però sono onesti.