Pochi giorni fa ci siamo imbattuti nel paradigma grillino e lo abbiamo fatto molto timidamente, credendo di essere nel bel mezzo di una fake news.

Un neodeputato del Movimento 5 Stelle, l’onorevole Mura, dichiarava:

“Sono assente dalla Camera perché faccio politica in barca”

Sorridiamo. Fino a quando leggiamo testualmente su Huffinghton Post Italia:

In merito al suo stipendio da deputato, “è probabile che quei soldi finiscano nel fondo microcredito istituito dal M5S. Ci sto pensando”.

L’apologia del grillismo: il problema non è se io svolgo il mio lavoro o meno, se sono presente o assente ai lavori della mia commissione o in aula. L’importante è che il mio stipendio in qualche modo torni indietro, nelle casse del fondo per il microcredito. Non importa se su 222 votazioni sia stato presente ad 8, questi sono solo dettagli.

Lui giura che:

Io l’ho detto fin dall’inizio, anche in campagna elettorale, che il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di testimonial a difesa degli oceani

Dopo poche ore le alte cariche del M5S sono tutte corse a tirare le orecchie a Mura. Il suo capogruppo e addirittura Di Maio che ne ha chiesto le dimissioni.

Tutto di facciata. E sapete perché? Perché l’essenza grillina sta proprio nelle parole di Mura, al di là di tutte le frasi convenevoli che vengono gettate nella mischia nelle ore successive. Il grillismo è questo: il parlamentare non conta niente, o poco di più; è una figura della quale si potrebbe far benissimo a meno. Un pensiero in continua evoluzione, confermato una manciata di ore dopo quando è Casaleggio in persona a mettere i puntini sulle “i” e dar forza alle dichiarazioni di Mura. Dice così il presidente dell’Associazione Rousseau:

“Il superamento della democrazia rappresentativa è inevitabile” e “tra qualche lustro è possibile” che il Parlamento “non sarà più necessario nemmeno in questa forma”

Tradotto: del Parlamento possiamo fare benissimo a meno. Mura potrà quindi rimanere nella sua barca, collegato magari da una potente copertura satellitare col suo smartphone.

La svolta istituzionale del Movimento 5 Stelle non c’è. E forse non ci sarà.

Ma le frasi veramente shock erano arrivate direttamente dal vero leader di partito: Beppe Grillo, che meno di un mese fa scuoteva la politica con questa dichiarazione sul suo blog:

Se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata

I grillini sono sempre quelli di un tempo, quelli del mancato allunaggio lunare per intenderci. Quel signore lì, ad esempio, oggi è il sottosegretario all’interno. Si chiama Marco Sibilia e parlava così qualche anno fa:

Oggi si festeggia l’anniversario dello sbarco sulla luna. Dopo 43 anni ancora nessuno se la sente di dire che era una farsa…

Ora lui è al dicastero dell’Interno.

Potreste pensare che stiamo scrivendo fake news, ed invece no sono solo bad news.

Niente barzellette. Grillismo puro. Non più extraparlamentare. Purtroppo.