Il Dl imprese era uscito dalla conferenza stampa di Giuseppe Conte come un bazooka.
La Gazzetta ufficiale ha partito invece una “miccetta”.
Non ci sono risorse nuove o ulteriori. Nel testo pubblicato in Gazzetta ufficiale ci sono 984 milioni a copertura delle garanzie dello Stato per i prestiti presi dal Fondo di riserva. Essendo garanzie a copertura delle operazioni Sace al massimo si garantiranno 16-20 miliardi di crediti, non i 200 pure annunciati nell’articolato. Per il Fondo garanzia PMI, inoltre, non ci sono ulteriori coperture, quindi anche qui i 200 miliardi di garanzie promesse alle piccole e medie imprese al momento non ci sono perché mancano nuove coperture finanziarie.
Il bazooka lo spara il gruppo di Forza Italia del Senato, con una dichiarazione pesantissima che prova a smascherare il grande bluff contenuto del Dl imprese.
Un provvedimento che non solo ha carenze finanziarie, ma non risolve la questione burocratica che si declina invece secondo due schemi: quello lavorativo degli sportellisti bancari, il front office che attualmente è per più della metà in smart working; e quello dei cittadini che, secondo le stime dell’opposizione, per ottenere un prestito impiegheranno diverse settimane mentre in Francia occorrono soltanto 24 ore.
Sul provvedimento non siamo affatto d’accordo. O meglio, lo siamo parzialmente.
Una nazione in difficoltà come l’Italia non può pensare di risalire solamente indebitandosi. Può farlo, deve farlo, certo; ma ad una campagna di erogazione del credito deve seguire una di programmazione ed investimenti.
In soldoni: alcune aziende tenteranno di accedere ai finanziamenti a tassi agevolati per coprire alcune spese della propria attività. Ma se la propria attività non farà fatturato, e parte del finanziamento verrà assorbito dalle tasse che si dovranno pagare tra due mesi… beh sarà un dramma.
Ecco perché ci saremmo aspettati che il DL imprese fosse accompagnato da un Dl sviluppo e da un “Cura Italia” adeguato.
Stralcio della quota parte mensile (quella totale di lockdown) di alcune tassazioni come quelle sulla proprietà, slittamento verso il terzo quadrimestre di tutte le tasse, agevolazioni sul costo del personale, introduzione temporanea di voucher in agricoltura, deducibilità di alcune spese come quelle per le vacanze, e molto altro.
Se non accompagniamo il debito con idee di crescita, rimarrà il debito e non ci sarà la crescita e magari tra 5 anni la crisi, per noi, sarà definitiva. Vedremo paesi come la Spagna, la Francia, gli Usa rialzarsi e marciare più veloce di prima, e poi ci saremo noi, e forse la Grecia.
Questo rialzarsi non lo otterremo con i tweet del ministro alla Pubblica amministrazione (Federica Dandone)
Il Paese correrà più forte di prima
Ma per farlo servirà un grande sforzo. Quello che chiede la deputata di Forza Italia Claudia Porchietto
Complimenti al Governo! Siete riusciti a trasformare in corsa un decreto che doveva dare liquidità alle imprese per pagare fornitori e dipendenti, in un decreto che essenzialmente offre garanzie alle banche per ristrutturare le esposizioni già esistenti e non garantite, sostituendole con le nuove garantite e con un obbligo di finanza incrementale di appena il 10% su Fondo PMI nemmeno quantificato su versante SACE. Devo dire, notevole!
Mi chiedo, quando proverete ad affrontare seriamente la drammatica situazione in cui versano centinaia di imprese? Le avete fatte chiudere per decreto e adesso le state facendo fallire sempre per decreto. Sappiate che ne risponderete di tutto questo e non solo in Parlamento, ma anche quando il vostro operato sarà sottoposto a giudizio eletto.
Nel frattempo Sace cambia pelle.
Sace è una società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti nata con lo scopo di offrire un’ampia gamma di prodotti e servizi finanziari e assicurative per le imprese italiane. Questa società è stata individuata come quella a garanzia dell’indebitamento e la sua governance, con a capo Rodolfo Ettore come presidente e Pierfrancesco Latini come amministratore delegato, cambierà: la direzione ed il coordinamento non saranno più affidati a CdP ma direttamente al Ministero dell’economia (MEF e MAE).
Sace si prepara ad attivare ‘Garanzia Italia‘, nuovo strumento straordinario per sostenere le imprese italiane nel reperire liquidità e finanziamenti necessari per fronteggiare l’emergenza Covid-19 garantendo continuità alle attività economiche e d’impresa.
Questo il comunicato uscito questa mattina.
L’Italia si indebiterà. E di questo pagheremo il conto tra qualche anno.