In queste settimane un pensiero ha assalito la nostra mente sempre con più frequenza. Vuoi vedere che dietro l’atteggiamento di Salvini ci sia un disegno preciso per riportare al governo del Paese il centrodestra?

Nei primi mesi di legislatura gialloverde infatti, abbiamo assistito ad una crescita costante della Lega (come partito) e di Matteo Salvini (inteso come leader di governo).

Abbiamo spulciato gli ultimi sondaggi pubblici. Cerchiamo di capire cosa sta accadendo al panorama politico italiano.

Il 9 ottobre arriva uno dei primi sondaggi negativi per il Movimento Cinque Stelle. Pubblicato dal Corriere della Sera, si scopre un vero boom della Lega nel Nord Est del Paese. Il sondaggio Ipsos evidenzia un calo generale del M5S (eccezion fatta per alcune aree geografiche del centrosud).
Per la prima volta la Lega di Matteo Salvini viene data al 33,8%, mentre il Movimento cala ben sotto al 30%, è la prima volta dal 4 Marzo. Il sondaggio evidenzia che nelle regioni del centro e del nord d’Italia i Cinque Stelle cedono fette di elettorato alla Lega nella misura di 5 o 6 punti percentuali.


Poi arriva la Manovra di governo, che nel suo aspro dibattito trova molti sondaggisti in disaccordo: Agi-Youtrend (che realizza le medie dei sondaggi) il 12 ottobre evidenzia un’altra battuta d’arresto per i partiti di governo. Il Movimento Cinque Stelle al 28,6%;

Il 18 ottobre Demopolis annuncia una risalita del M5s (intorno al 30%).

Mentre il 22 ottobre, ancora Ipsos annuncia che un sondaggio ad hoc sulla manovra certifica una certa positività degli italiani (approvazione per la flat tax, per la quota cento, non per il reddito di cittadinanza).


Passano alcuni giorni ed arriva Index Research che il 27 di ottobre a Piazza Pulita pubblica un dato eclatante: solo il 30,5% degli intervistati si dice favorevole al sussidio e quasi uno su due boccia la manovra.

Ed ecco il ponte del primo novembre, dove a tener banco nell’agenda politica sono le tantissime discussioni interne al governo, con le prime conseguenze testimoniate da Nando Pagnoncelli (Ipsos) per il Corriere della Sera il 3 Novembre. In sostanza: esecutivo in calo, Conte in calo, Salvini in ascesa, Di Maio in leggera scesa. Per quanto riguarda i partiti il Movimento Cinque Stelle perde 4 punti percentuali, il centrosinistra ne perde 3, salgono la Lega di Salvini (si attesta al 34,7%) e Forza Italia (che sale all’8,7% guadagnando un punto intero).

Stando a questi dati possiamo fare delle considerazioni: al netto di una campagna elettorale, i sondaggisti sono in comune accordo sul fatto che la Lega cresce ed il M5S cala. Ma sono due i dati che ci fanno riflettere: per prima cosa il fatto che il 16% dei potenziali nuovi elettori della Lega provengono dal M5s (Ipsos); il secondo dato riguarda quello delle forze politiche prese singolarmente: esse, ricollocate nello schema politico pre 4 Marzo, rilevano una vera sorpresa: il Centrodestra oggi starebbe al 46,5%, il Movimento 5 Stelle intorno al 28% ed il centrosinistra poco sotto al 20%. Boom.

E se questo momento politico servisse alla Lega per erodere i consensi di Grillo per riportarli nel centrodestra? D’altronde con la fine del mandato verrà meno la figura di Luigi Di Maio (seconda legislatura e fine della sua esperienza politica) e tornerà in pista l’unico leader che il M5s ha disponibile: Alessandro Di Battista, che culturalmente è molto più di sinistra rispetto all’attuale vicepremier.

A pensar male degli altri si fa sempre peccato. Ma spesso ci si indovina…